Sono piccoli coleotteri di colore marrone-bruno e dimensioni da 3 a 5 mm. Le larve si nutrono delle parti molli del legno ricche di amido, scavano gallerie rotonde e di diametro non superiore a 1,5 mm, distruggendo totalmente gli strati interni del legno e lasciando la superficie apparentemente intatta. Il rosume prodotto è finissimo, simile al talco. Dopo qualche mese fuoriesce l’adulto, attraverso un foro quasi ovale, di circa 1,5 mm di diametro, senza espellere dall’interno la segatura. Attacca legni di latifoglie e alberi esotici, sia teneri che duri, sia di fusti vivi, che mobili e arredi.
Questa tipologia di tarlo costituisce un grosso problema perchè non si limita a scavare nei pressi della superficie, ma tende a rodere la parte interna del legno, compromettendo nel tempo la portanza meccanica della struttura lignea. I danni estetici sono invece meno ingenti rispetto a quelli causati dalle altre famiglie, grazie alla grandezza ridotta del tarlo stesso, e dei fori di sfarfallamento, i quali per le piccole dimensioni, spesso passano inosservati, aumentando la pericolosità dell’infestazione stessa, che può progredire per parecchio tempo senza essere notata. L’attacco di questo insetto comincia dal pavimento (dal parquet, dai tavolati, ecc.), sale infestando mobilio, rivestimenti in legno, ecc., quindi raggiunge il soffitto, attacca anche compensati e impiallacciature.